Gigi CASATI
- SPELEONAUTA -
Attività
CHI SONO:
Sono nato a Lecco il 28 giugno 1964.
Ho iniziato a frequentare il
mondo della subacquea con autorespiratore a 14 anni portando a termine, dopo 5
mesi circa di piscina, il corso di primo grado ANIS e PADI. Ricordo di aver
acquistato il materiale pezzo per pezzo, iniziando da una muta umida
monofoderata di seconda mano, che con i vari rattoppi mi ha accompagnato per i
primi 6 anni, in tutte le mie immersioni. La più parte di queste immersioni le
ho fatte al lago, in tutte le stagioni, partendo spesso da casa con il motorino:
la sacca della attrezzatura in mezzo alle gambe e il mono-bombola da 18 litri
sulla schiena. A 19 anni riesco a fare il corso sommozzatori al ComSubIn ed a 21
anni inizio a frequentare il Gruppo Speleologico Lecchese. Non avrei mai
immaginato che di lì a poco avrei iniziato progressivamente ad abbandonare il
mondo della subacquea per iniziare a frequentare quello della speleologia
subacquea.
Il tutto nasce nel 1986
dall’incontro con gli speleosub svizzeri: incontro meramente fortuito. A causa
dell’impossibilità sopravvenuta improvvisamente, di raggiungere un sifone in una
grotta del varesino, gli speleologi del posto chiesero a Paolo Cesana (
presidente del nostro gruppo speleo ) se non conoscesse una valida alternativa
in qualche grotta del lecchese. Detto fatto ci trovammo alla grotta di
Fiumelatte per portare le attrezzature necessarie all’immersione, a Patrick
Deriaz. Rimasi incredulo quando Patrick, pronto per l’immersione con 2 bombolini
da 4 litri, disse che ci saremmo visti dopo 4 o 5 ore. Io, che consideravo
l’immersione in grotta come un’immersione comune, scoprivo in quel momento che
la possibilità di trovare ambienti aerei da esplorare oltre il sifone dava
all’immersione differenti ed intriganti prospettive.
Dal momento che il sifone aveva
un andamento verticale, il buon Patrick riemerse poco dopo dicendo che, essendo
lui alle prime armi, e preferendo non scendere oltre i -20m di profondità,
sarebbe tornato una prossima volta con un amico più esperto di immersioni
profonde.
La settimana dopo, ecco Patrick
arrivare con l’amico Jean Jacques Bolanz. Per la cronaca di allora Jean Jacques
a Fiumelatte, scese a -60m di profondità per poi fermarsi di fronte ad una
frattura impraticabile.
Osservare questi due personaggi
che in comune con me avevano la passione per l’immersione, ma che utilizzavano
un approccio mentale completamente diverso, per esempio l’immersione era svolta
in solitaria ed i materiali completamente adattati ad un tipo di immersione con
problematiche differenti, mi diede lo stimolo di approfondire le mie conoscenze.
Le nostre strade si unirono: dapprima mi applicai ad imparare tutto quello che
potevo seguendo passo passo Jean Jacques, per poi iniziare a mia volta a
esplorare le varie sorgenti e sifoni, prima quelli più a portata di mano, poi
allargando il tiro.
Questa passione mi ha portato a
viaggiare molto in giro per l’Europa e la ricerca di nuove esplorazioni, non
solo mi ha permesso di allargare ed approfondire il mio bagaglio di conoscenze
in questa attività affascinante che è la speleologia subacquea ma,
costringendomi ad avere un contatto stretto con gli abitanti dei posti da me
visitati, ed a condividere periodi della mia vita con gente diversa da me o
semplicemente con usi e costumi diversi dai miei, ha arricchito anche le mie
prospettive umane e culturali, allargando i miei orizzonti.
CHE COSA E’ LA MIA ATTIVITA’:
La speleologia subacquea è
l’unione tra due attività molto particolari e complesse: la speleologia, lemma
dall’origine greca che deriva dall’unione tra le parole Spelaion che significa
grotta e Logos che significa discorso, e la parola “subacquea” che deriva dal
latino e significa semplicemente “sotto l’acqua”.
L’unione di questi due mondi, la
terra come grotta e l’acqua che in particolare si trova nella grotta stessa,
unisce e moltiplica le problematiche da conoscere per affrontarli in sicurezza,
ed apre una serie di attività legate sia a prestazioni sportive sia a campi
scientifici. Oltre all’aspetto puramente sportivo, legato al risultato di una
esplorazione, esistono altri tipi di conoscenze necessarie, che vanno dallo
studio geologico, idrologico, biologico, paleontologico, archeologico, ecc.
dell’ambiente carsico.
La speleologia subacquea è
un’attività molto legata al mondo scientifico piuttosto che a quello
squisitamente sportivo, perché senza il supporto scientifico che premette e
completa le esplorazioni fatte, si concluderebbe in se stessa come altre
attività. Sia ben chiaro che pochi speleologi e ancor meno speleo-subacquei sono
degli scienziati, ma è vero che il loro lavoro e il contatto con docenti,
ricercatori universitari, ecc. ha permesso di risolvere alcune incognite e di
raggiungere scoperte importanti. Attualmente le esplorazioni nelle grotte e
nelle grotte allagate hanno raggiunto livelli di specializzazione tali che per
raggiungere i punti più lontani e magari molto profondi, occorrono persone molto
selezionate.
L’aspetto sportivo è quindi
molto importante perché permette di arrivare alla conoscenza generale dei dati
sulla morfologia di una grotta, la topografia ci permette di avere un’idea
precisa sulla direzione e inclinazione della stessa, i reportage documentati con
foto e filmati ci fanno vedere dei particolari posti, ma per completare la
conoscenza di un sistema carsico occorre uno studio scientifico che proviene
dall’elaborazione di questi dati che ci permetterà di conoscere a fondo le
diverse varianti del sistema stesso.
AMBIENTE:
La speleologia subacquea
comprende differenti tipi di esplorazioni: la più evidente, per chi se ne sta
fuori, è l’esplorazione delle sorgenti; la più discreta e più legata al mondo
speleologico, è l’esplorazione dei sifoni all’interno delle grotte, la più
legata al mondo della subacquea è l’esplorazione delle grotte marine. Più rare
oltre a queste, ci sono le immersioni nei tunnel lavici, e quelle nei tunnel
allagati dei ghiacciai.
MOTIVAZIONI:
Il motore trainante almeno per
me è la curiosità di vedere posti che nessun uomo ha mai visto prima, essere il
primo ad insinuarmi, con tutto il rispetto dovuto, in un ambiente perfettamente
sconosciuto, trovare i miei limiti personali psicologici e di resistenza alla
fatica, al freddo, ecc.
La speleologia subacquea mi ha
permesso di vivere emozioni intense e indescrivibili, di vedere gallerie con le
forme di erosione bizzarre che non si possono immaginare, immensi vuoti
completamente allagati, di vedere concrezioni (stalattiti, stalagmiti, colonne,
cristalli, ecc.) sott’acqua che con i fari accesi formano giochi di luci e ombre
molto suggestivi, di imparare a conoscere i piccoli animali che frequentano
questo tranquillo mondo, di trovare reperti archeologici come quelli del periodo
Maya nei Cenotes del Messico, oppure, in Grecia, di vedere sott’acqua in un lago
sotterraneo, reperti del neolitico, di trovare ancora in Grecia, ossa di animali
esistiti 35.000 anni fa.
DIDATTICA:
Organizzo Corsi PSS (Nitrox, Trimix e Cave) e Rebreather; sono Autore del
"Manuale di
Speleologia Subacquea" Ed.Olimpia
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