Gennaio/Febbraio/Marzo 2009
Rio Torretta
Iniziata la preparazione fisica
in previsione delle immersioni del mese di febbraio.
11-01-09 Gita di sci alpinismo
in Svizzera ad Aussferrera, dislivello di 1000m. circa. Poco interessante nella
prima parte della salita fino alle baite di Cresta poi, dopo un breve tratto nel
bosco, una volta superato il limite boschivo, il paesaggio diventa molto bello
per candidi ripidi pendii e cime sfavillanti per la neve. Sono solo mentre
proseguo su di una traccia recente; due persone sono passate prima di me ma,
durante tutta la gita, incontro piccoli branchi di caprioli e camosci io a che,
dulcis in fundo, una pernice bianca si stacca in volo al mio passaggio.
12-01-09 Gita di sci alpinismo,
questa volta vicino a casa: parto nel pomeriggio, per risalire la pista che
congiunge Barzio ai Piani di Bobbio. Il dislivello è di 1056m. ma le gambe sono
un po’ indurite per la stanchezza non smaltita di ieri. Non sono molto in forma
e quindi soffro più del solito durante la salita.
13-01-09 Mattinata passata ad eseguire esercizi di
ginnastica a corpo libero.
14-01-09 Gitarella di sci alpinismo 600mt di dislivello e
nel pomeriggio ginnastica a corpo libero.
15-01-09 Mattinata passata ad eseguire
esercizi di ginnastica a corpo libero. Pomeriggio in carpenteria per preparare
un supporto per la telecamera da attaccare dietro il maialino per ottenere
immagini spettacolari… si spera!
16-01-09 Mattinata passata ad eseguire
esercizi di ginnastica a corpo libero. Pomeriggio di nuovo in carpenteria.
17-01-09 Gita di sci alpinismo in Svizzera
a Hinterrhein, dislivello 2000m. Salita al Chilchalphorn discesa e risalita al
Wenglispitx senza raggiungere la cima di quest’ultima montagna.
18-01-09 Riposo.
19-01-09 Riposo.
20-01-09 Il tempo cambia, aumento della
temperatura e conseguente caduta della pioggia al posto della neve ha riempito
le zone vadose e di transizione che alimentano le sorgenti dell’Oliero e
dell’Elefante Bianco. La piena è già arrivata alle sorgenti, vedremo cosa
succederà. Per di più al mattino non mi sento molto bene, l’inizio di un
influenza.
21-01-09 Influenzato.
22-01-09 Influenzato.
23-01-09 Ripresa allenamenti. Ginnastica a
corpo libero.
24-01-09 Gita di sci alpinismo in Svizzera al Pizzo Uccello dislivello 1100m.
25-01-09 Gita di sci alpinismo Alpe di
Palio-Cimone di Margno dislivello 1200m. Alla sera contatto Ennio per avere
notizie delle sorgenti: L’Elefante è ancora in piena e la visibilità è ridotta a
poco più di 50cm non cambia molto il resoconto della sorgente dell’Oliero.
Decido di avvisare tutti i componenti della spedizione sulla situazione.
Rimandiamo la partenza di una settimana ma siamo costretti a cambiare gli
obbiettivi perché per questo inverno difficilmente le condizioni all’Oliero e
all’Elefante torneranno ad essere buone.
26-01-09 Sistemazione tenuta e frizione
maialino rosa medio.
27-01-09 Sistemazione attrezzature tra cui
il Copis nuovo del Pifferaio. Ginnastica a corpo libero.
28-01-09 Gita di sci alpinismo Alpe di
Palio-Cimone di Margno dislivello 1400m.
29-01-09 Sistemazione attrezzature.
30-01-09 Gita di sci alpinismo in Svizzera nei Grigioni.
Salita al Piz Surgonda, dislivello 1000m. Discesa dal ripido pendio sotto la
cima.
Continuo ad allenarmi sperando che le condizioni in qualche sorgente migliorino.
Purtroppo le previsioni meteo per il momento non sono favorevoli.
31-01-09 Un po’ di ginnastica al mattino
e preparo i maialini da provare domani mattina.
01-02-09 Finalmente dopo aver recuperato la
mia muta riparata da Lorenzo Parisi ritorno in acqua.
La mia immersione prevede il test di un maialino con attaccata la telecamera
posteriormente. Profondità -10m, distanza percorsa 3km tempo totale di
immersione 52’. Con il maialino attrezzato con la telecamera montata dietro di
me riesco anche a fare i looping.
Viene provato da Caramella anche un secondo maialino che sfortunatamente si
allaga nel compartimento del motore. Nessun problema per l’autonomia che rimane
di 1,8km. Nel mentre Luca prova la sua telecamera e riprende i miei ripetuti
looping. Squark ed ol Fiurista stendono il filo metrato per valutare la distanza
percorsa dai propulsori e lo recuperano alla fine della prova. Il Pifferaio
prova il suo nuovo Copis.
02-02-09 Il tempo è decisamente sfavorevole
al miglioramento delle condizioni nelle sorgenti, continua a piovere e nevicare.
Oggi rimango a casa a fare degli esercizi di ginnastica. Nel pomeriggio vado in
officina per richiedere delle modifiche alla staffa porta telecamera.
03-02-09 Devo andare a Milano a per
recuperare parti della tenuta del maialino. Giornata buttata nel traffico
cittadino.
04-02-09 Finalmente un’occhiata di sole,
vado di corsa in montagna ad allenarmi. Risalgo la pista che da Barzio porta ai
Piani di Bobbio, 1000m di dislivello. Mentre scendo inizia a nevicare di nuovo.
05-02-09 Mattina dedicata alla ginnastica a
corpo libero.
06-02-09 Non è possibile… fa caldo, diluvia
da ieri e la neve si scioglie fino ad oltre i 1000m di quota. Sono preoccupato,
la situazione nelle grotte peggiora sempre di più ed io sto per terminare il mio
periodo di libertà da impegni lavorativi. Devo cercare di anticipare qualche
corso per poter spostare le date per l’esplorazioni che vorrei portare a termine
questo inverno.
Comunque passo la mattina ad allenarmi.
07-02-09 Dedico il fine settimana ad un
corso.
09-02-09 Giornata di allenamento in
montagna; vado a risalire le piste da Palio al Cimone, 1400m di dislivello in
totale. L’allenamento procede nel migliore dei modi, sono veloce nel salire
(1000m/h) e questo significa buona coordinazione tra fiato ed utilizzo dei
muscoli.
10-02-09 Un paio di ore di ginnastica, poi
immersione al lago dedicata ad un corso. Verso sera mi raggiunge il Pifferaio
che mi darà una mano a sistemare un po’ di materiali.
11-02-09 Mattina passata a controllare e
sistemare gli erogatori ed il magazzino. Verifica delle batterie degli impianti
luce e giubbetto elettrico.
12-02-09 Al mattino smontiamo l’albero di
trasmissione di un maialino e sostituiamo le batterie messe in carica. Poi torno
in montagna, viste le condizioni ed il poco tempo a mia disposizione salgo a
Palio e via su e giù dalla pista per un totale di 1400m di dislivello.
13-02-09 Ginnastica al mattino ed
immersione di corso nel pomeriggio.
14-02-09 Giornata dedicata al riposo.
15-02-09 Immersione di corso mentre gli
altri scorazzano avanti ed indietro con i miei maialini per verificare la tenuta
delle batterie.
16-02-09 Le condizioni del manto nevoso non
sono ancora consolidate ma la voglia di andare in alto mi porta in Engadina. Che
valle stupenda ricoperta di una quantità incredibile di neve. La mia idea è
quella di salire il Piz d’Agnel, arrivo al parcheggio e stranamente non c’è
nessuno. Poco male mi dico, inizio la gita battendo la traccia visto che il
vento ha coperto con neve polverosa quella che c’era. Le condizioni e la fatica
mi fanno deviare per il Campagnung. Una volta arrivato al ripido pendio che
porta al colle decido di tracciare una salita diversa dalla vecchia, più
verticale tagliando il meno possibile il pendio. Sono completamente solo non
vedo nessuno nemmeno sulle altre salite della zona, i miei compagni sono il
rumore della neve che si schiaccia sotto i miei sci e il respiro.
Alla fine non raggiungo la cima perché gli ultimi 100m di dislivello mi sono
sembrati un po’ troppo pericolosi, ma in compenso ho sceso e risalito il pendio
più lungo due volte, la neve era troppo bella per accontentarsi di una sola
discesa.
17-02-09 Ginnastica al mattino ed
immersione di corso nel pomeriggio. Le condizioni delle sorgenti sembrano
migliorare. Aspetto ancora una settimana e poi deciderò se partire e dove
andare.
18-02-09 Giornata dedicata alla
ginnastica ed alla sistemazione dei materiali. Nel mio atelier l’ordine sta
superando il disordine, questa situazione ha quasi dell’incredibile ed infatti
non ci crede nessuno.
19-02-09 La montagna che mi
aspetta è il Chilchalphorn (1420m di dislivello). La giornata è serena ma molto
fredda ed uscito dalla valle, sono investito da un forte vento che mi accompagna
per tutta la salita. Ben presto mi accorgo, che la tutina che indosso non è
sufficiente ed inizio a coprirmi. Le mani fortemente ghiacciate mi portano a
ripensare da quanto tempo non prendo tanto freddo. Gli ultimi 200m di
dislivello, li salgo coperto di tutto punto: dalla berretta alla giacca a vento,
fino ai copri-guanti impermeabili. Arrivato in cima non attendo nemmeno un
minuto per godere del paesaggio ma, con le mani insensibili per il freddo, a
fatica blocco gli scarponi e gli attacchi. Senza sganciare gli sci, tolgo le
pelli che fortunatamente si staccano con facilità. Durante la discesa, piano
piano riacquistando la temperatura nelle mani, il dolore del sangue che vi
rifluisce è tale che le vorrei staccare.
20-02-09 Ho ancora poca
sensibilità alle estremità delle dita a causa del freddo patito ieri. Oggi andrò
in Val Bedretto e poi deciderò la gita. Non ricordo di aver mai visto questa
valle con così tanta neve: oltre 2m sui tetti, i muri ai lati della strada alti
2,5-3m.. incredibile. I pendii sono carichi, il pericolo valanghe è tre. Andrò
alla capanna Cristallina salendo da uno dei percorsi classici. Il percorso si
snoda tra boschi e falsi piani fino all’ultimo ripido pendio che, se non sarà in
buone condizioni, eviterò di salire. La traccia è fresca perché sono già salite
tre persone. Dopo una ventina di minuti le supero e non mi resta altro che
tracciare a mia volta il percorso in 20-30cm di neve fresca. Le gambe faticano
molto di più ma è più divertente scegliere la via. Arrivato al pendio finale
decido di tornare indietro senza affrontarlo. La gita termina dopo aver superato
800m circa di dislivello. La discesa è uno spasso.
21-02-09 Immersione dedicata al
corso trimix
22-02-09 Immersione dedicata al
corso trimix
23-02-09 Un po’ di ginnastica e
commissioni varie in cerca di parti di attrezzature necessarie.
24-02-09 Di nuovo in montagna,
in direzione San Bernardino dove trovo, una volta arrivato al passo, oltre a
qualche nuvola proveniente da nord, ancora molto vento. Decido di cambiare zona
e con un lungo giro circa 100km di autostrada, mi dirigo in val Bedretto. La
quantità di neve sui bordi della strada è già notevolmente diminuita, ma i
pendii non hanno ancora scaricato nulla. Si può arrivare in macchina fino al
paese di All’Acqua: una bella traccia sale in direzione del passo di San
Giacomo, che seguo raggiungendo il passo. Nuvole e vento, salita veloce e
discesa che mi regala serpentine a go go, in 20cm di neve polverosa.
25-02-09 Giornata oziosa;
rispondo alle e-mail, preparo la legna per il camino in casa, ascolto musica e
leggo, medito.
26-02-09 Sembra che la
sensibilità alle estremità delle dita sia completamente ripristinata.
Fino ad ora ho migliorato la mia forma fisica, allenandomi con le gite di sci
alpinismo ma, per interessanti che queste fossero, il mio sguardo quando ero in
alto, non puntava tanto verso le montagne, quanto le trapassava, rivolgendosi
alle sorgenti nascoste davanti alle quali avrei desiderato essere, pronto ad
esplorarle. Il sole, la neve, le temperature che apparentemente si mostrano agli
occhi dei profani, così innocui, mi distruggevano le situazioni specifiche per
proseguire le esplorazioni.
Ho seguito giorno dopo giorno, con telefonate agli amici sul posto, i livelli
delle sorgenti, le condizioni di visibilità e, giorno dopo giorno, alla speranza
si sostituiva la delusione.
Ormai ho perso ogni speranza di poter immergermi nelle sorgenti programmate ma
sono impaziente per il desiderio di iniziare qualcosa di nuovo nel mio elemento
preferito, l’acqua, di nuovo nel mio ambiente preferito, la grotta.
Un giro ancora di telefonate e prendo accordi per iniziare in un altro posto
dove, tanto per cambiare, le condizioni non sono al meglio. Per scaramanzia,
sarà innominato fino al momento cruciale: aspettiamo domenica e poi, a dispetto
di Giove Pluvio e regolatore del meteo, decideremo dove andare.
27-02-09 Giro di sci d’alpinismo
in Engadina (CH). Salgo al pizzo Grevasalvas, percorro un dislivello totale
1000mt circa. A causa di passaggi nuvolosi a bassa quota, rinuncio a raggiungere
la cima perché la visibilità diventa talmente scarsa che non riesco nemmeno a
vedere la punta degli sci.
28-02-09 Con un volo, un giorno
di volata all’Eudi di Roma. Sono ospite e relatore alla tavola rotonda che ha
come soggetto “La subacquea estrema” organizzata per l’occasione, dalla rivista
Mondo Sommerso la cui casa editrice ha pubblicato due anni fa il mio Manuale di
Speleologia subacquea. La seconda tappa importante è allo stand TDI, dove
partecipo alla riunione tenuta dai “boss” Athena Barbera ed Aldo Ferrucci.
Oltre agli incontri ed alle conferenze, questa è veramente l’occasione per
rivedere, in un colpo solo, amici con cui solitamente il contatto è per lo più
telefonico. Così fra i primi c’è Roberto Rinaldi con il quale confronto idee e
progetti. Nel pomeriggio, scorro velocemente tra un posto e l’altro: allo stand
Aquatica c’è Lorenzo Cervellin, fiero della sua nuova piscina nella quale è
possibile osservare il ROV al lavoro; trovo il Cesaroni alias Mako, poi passo
agli stand dei Carabinieri Subacquei del nucleo di Roma dove ho la piacevole
fortuna di trovare un amico della giovinezza; non manco di visitare lo stand del
DAN, della FIPSAS, dell’Aquasport, di ScubaPortal, ed altri ancora. All’ora del
thè, rispondo alle domande di una gentil donzella che m‘intervista presso TVTWEB
e poi di nuovo nella bolgia a salutare un po’ di amici cominciando dalla Rizia
Ortolani in forma smagliante e terminando con Edoardo Pavia. Purtroppo per me,
un giorno solo non basta per salutare e scambiare piacevoli chiacchiere con
tutti: devo ritornare ai miei monti.
01-03-09 A casa seleziono e
preparo l’attrezzatura da caricare in auto e parto in direzione Valstagna.
L’obiettivo è dare una mano all’amico Alberto Cavedon nell’esplorazione dei
Fontanazzi. Le previsioni meteorologiche per la settimana, non promettono nulla
di buono ed è facile che avremo la possibilità di provare solo domani.
02-03-09 C’incontriamo davanti
ai Fontanazzi Alberto, Mosè, il Pifferaio ed io e ci dividiamo i compiti da
eseguire all’interno della sorgente. M’immergo alle 13,15 per trasportare i rélé d’
emergenza da 20 l nella parte profonda ed Alberto parte alle 14.00 Dopo circa
2h30’ quando si prevede che Alberto sia già in decompressione, ritorno in acqua
per andare a recuperare i rélé e con me vengono Mosè ed il Pifferaio cosicché in
tre riusciamo a trasportare con facilità e velocemente tutto il materiale fuori
dalla grotta. Alberto ha potuto continuare l’esplorazione per una trentina di
metri raggiungendo la profondità di -133m. La visibilità attuale non è delle
migliori perché ci sono 5m di visibilità.
03-03-09 Si rimette il materiale
sull’auto e si punta su di un altro obiettivo: la sorgente di
Rio Torretta. La
mia idea è quella di andare a verificarne le condizioni e le tanto descritte
strettoie al suo interno. Verso mezzogiorno siamo al parcheggio: Francesco, il
Pifferaio, Romano ed io. Ci prepariamo ed entriamo in grotta: utilizzo un bibo
da 12 l mentre Francesco uno da 10 l ed il Pifferaio uno da 7 l. Raggiungiamo il
terzo sifone e superiamo la strettoia a -7m, tutti con le bombole sulle spalle,
mentre io proseguo per circa 200m raggiungendo la profondità di -27m e nessun'altra
strettoia appare nella galleria.
04-03-09 Oggi mi riposo, mentre
Alberto ed il Pifferaio lavorano trasportando fino al terzo sifone i relè: 2
bombole da 12 l e 2 bombole da 7 l. Alberto mi informa che la strettoia più
ostica è a -40m di profondità, per cui decido di rientrare a casa per recuperare
altre attrezzature più adatte a questa immersione.
05-03-09 Sono a casa e raccolgo
le bombole che mi servono. L’appuntamento è per il tardo pomeriggio in Val d’Astico
e la pioggia che da ieri scroscia incessantemente mi preoccupa: mi comunicano
che gran parte delle sorgenti nella valle del Brenta sono in piena, ma spero
sempre che Rio Torretta ci dia una possibilità.
Parto nel tardo pomeriggio per
raggiungere la mia destinazione ma dopo un’ora trascorsa nel caos
automobilistico, ricevo una telefonata da Alberto: “Ciao Gigi, sono alla
sorgente e vedo che il livello è molto alto, l’acqua sta per tracimare, anche se
la visibilità è buona.
Decido di rientrare a casa perché, ci sono almeno 10 metri in più di livello
d’acqua normale, e non conosco bene la reattività della sorgente.
06-03-09 A volte bisognerebbe
fermarsi a pensare: la mia attrezzatura è rimasta a Lastebasse ed io domani
inizio qui a Lecco, un corso di rebreather Copis; devo per forza andare a
recuperare le mie mute ed il mio circuito chiuso Copis. Ne approfitterò per
andare a sbirciare la sorgente. Quando arrampicandomi sui pietrosi rivestiti di
muschio soffice la vedo ne rimango affascinato: il livello è alto ma l’acqua
limpidissima è favolosa e la sua cornice è un forte stillicidio all’ingresso che
brilla alla luce dello stesso sole che, penetrando nella superficie ne illumina
il fondo. Ne avrei potuto approfittare per iniziare la topografia ma chi si
aspettava una piena con l’acqua limpida?
07-03-09 Inizio il corso
rebreather che per il momento mi impegnerà fino a martedì.
09-03-09 Al mattino riesco ad
andare ad allenarmi un po’ in montagna con gli sci e rientro per mezzogiorno
perché nel primo pomeriggio è prevista un’immersione del corso.
10-03-09 Finita la seconda
immersione del corso, carico la macchina, mi ingozzo con un panino e parto. Mi
aspettano un po’ più di tre ore di viaggio ma finalmente domani mi immergerò
nella grotta.
11-03-09 Prima Immersione con il circuito
chiuso laterale; aggiungo 20 mt di nuova esplorazione, raggiungendo la
profondità di -57.
12-03-09 Giornata di riposo e sistemazione
attrezzature.
13-03-09 Dopo aver assegnato i
compiti a Francesco ed Alberto, mi avvio con Mosè verso la grotta per entrarci
verso fine mattina. Durante il trasporto aereo tra il primo ed il secondo
sifone, il mio circuito laterale si rompe e vistose bolle escono da un sacco
contropolmone: purtroppo al momento, non sono nelle condizioni di ripararlo.
Mentre Mosè trasporta una bombola da 12 l. tra il primo ed il secondo sifone io
medito sul da farsi: decido di non tentare l’esplorazione ma di scattare qualche
foto fino alla prima strettoia nel terzo sifone. Quando siamo raggiunti da
Francesco e Alberto, li rendiamo edotti della situazione e, mentre Mosè ed io
torniamo all’aria aperta, loro sostituiscono il filo nel terzo sifone fino a
raggiungere quello nuovo fissato da me. Sono costretto a rientrare a casa per
tentare di sistemare il circuito.
14-03-09 Corso circuito chiuso
Copis. Nelle pause del corso identifico e riparo la perdita dal sacco del
circuito chiuso laterale.
15-03-09 Corso circuito chiuso
Copis. Nel frattempo, Alberto completa la sostituzione del filo nella prima
parte del terzo sifone. Alla sera sono di nuovo in viaggio per Lastebasse,
fornito di un Copis in versione ridottissima e di un circuito laterale
ripristinato.
16-03-09 Al mattino sono
raggiunto da Mosè e dal Pifferaio. Organizziamo l’immersione topografica del
terzo sifone dai -34m e le riprese cinematografiche. Poco dopo, la telecamera di
Mosè fa le bizze e rimane ferma nel primo sifone. Con il Copis miniaturizzato,
passando facilmente le strettoie del terzo sifone comincio a topografare dalla
strettoia a –34 m. e dopo 210 m. e 80’ interrompo e riemergo. Mosè, che è
riuscito a passare la prima strettoia con il suo Megalodon in configurazione
normale, esulta come una pasqua per il gran risultato.
17-03-09 Configuro il Copis in
maniera meno estremizzata, anche se ridotta al minimo. Sempre con Mosè ed il
Pifferaio vado alla grotta ed insieme ci prepariamo. Alberto e Francesco
entreranno in grotta un paio d’ore dopo la nostra partenza. Continuo
l’esplorazione per 130 m. risalendo fino a -6m.; Mosè supera anche la seconda
strettoia con il Megalodon leggermente modificato.
Sono quattro baldi, quasi giovani e senza problemi che recuperano tutte le
bombole collocate per emergenza.
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